TheMaccaBlog
Blog personale di Mario "Macca" Maccarone, classe 1991, studente di Design e graphic designer freelance. Opinioni non richieste sul mondo che mi circonda, pensieri e altra roba che mi va di scrivere. Non rileggo mai quello che scrivo.
Sapevatelo.

domenica 2 dicembre 2012

about: Distanza+Vicinanza

Nonostante ogni superamento delle distanze, la vicinanza di ciò che è continua a mancare.

E niente. Avevo promesso nell'ultimo post di dare un significato a questa frase o, almeno, una mia interpretazione. Non proprio promesso, ma vabbè, mi sono accorto di avere una media di 20 visite a post, quindi, probabilmente, qualcuno vuole leggere quello che ho da dire di tanto in tanto. E questo mi fa stare bene.
Premettendo che sono le 05:42 proprio ora e, sicuramente, ne avrò almeno fino alle 06:00 o qualcosa in più. Dopo 2 the, un caffè e una serata divertentissima, non riesco ad avere sonno. Quindi scrivo. Amen.

Torniamo all'argomento principale.
Siamo nel 2012 e, Maya permettendo, potremmo arrivare al 2013. Le distanze si sono accorciate terribilmente, ma non la vicinanza. È facile parlare ed interagire con likes, retweet ed sms via Whatsapp. Ma basta? Non credo che tutto ciò ci renda più vicini, anzi. Forse ci allontana. Un rapporto che corre tra le onde di un router, che prosegue tortuosamente attraverso chilometri di cavi, non riesco a percepirlo come un vero rapporto. Manca quella cosa fondamentale tipica dell'amicizia o dell'amore, che mi piace chiamare calore umano. Forse solo l'odio è l'unico sentimemto in grado di manifestarsi allo stesso modo sia online che offline.
Le persone con le quali esco la sera sono, su Facebook, quelle con cui chatto di meno. Non saprei dirne il motivo, ma mi sembra stupido farlo con loro.

Così come, personalmente, non riuscirei mai e poi mai stringere un rapporto d'amore online a distanza, sarebbe una cosa fintissima, basata su pochi incontri saltuari dove, per forza di cose, è impossibile vedere il vero io dell'altra persona. Se mi vedo una volta al mese con X, sicuramente le mostrerò di me quello che voglio mostrarle. Lei farà lo stesso. Fingere a piccole dosi è facilissimo. Quando ci si vede più spesso, diventa più difficile. Cadono le barriere e, poof, vedo come sei realmente. Lo stesso vale per me.

Sono un impallinato della tecnologia, frequento milioni di social network, compro e leggo Wired ogni mese e reputo Internet la più grande rivoluzione dell'epoca contemporanea. Ma preferisco, alla mancanza di distanza, la vicinanza. O forse sono attirato da cose che online una persona non può mostrare. O perchè mi piace passare notti intere in macchina a parlare di ogni minima stronzata venga in mente.

Ps: stanotte mi sono addormentato, ma ho ripreso a scrivere stamattina appena sveglio. Notte e mattino sono i momenti in cui mi sento particolarmente più ispirato; credo ci sia una sorta di motivazione scientifico-chimica, ma mi piace pensare sia così e basta: la notte mostriamo un'altra parte di noi stessi (che per inciso non si mostra in relazioni a distanza per ovvi motivi).

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