Ok, probabilmente ci ho messo davvero troppo tempo a scrivere questa recensione. L'album è uscito qualche mesetto fa e, tra impegni e voglia di ascoltarmelo davvero tante volte, probabilmente ho accumulato un ritardo bello grosso. Cerco di farmi perdonare, condividendo al mondo cosa ne penso dell'ultimo album dei Muse e della band stessa (della serie: a nessuno importa).
E niente, aspettavo questo album da tantissimo tempo. Ho conosciuto i Muse per la prima volta durante il mese di Luglio del 2010 (estate della Maturità), quando una sera dovevo andare a sentirmi con amici una cover band dei Muse (che tralaltro vado a rivedere volentieri venerdì) ed io, all'oscuro di questa band se non per pezzi come Time is Running Out, decido di mettere in play qualcosa. Mi piacciono giusto un po', ma non li trovo per nulla eccezionali. Quella sera la band non la caghiamo nemmeno per sbaglio, rimanendo tutto il tempo fuori a cazzeggiare. Poi, qualche mesetto dopo, ci riprovo, un po' per noia un po' per caso e mi innamoro di Origin of Simmetry. Poi di Absolution. E poi praticamente di ogni cosa prodotta dalla band di Bellamy. Escluso Hullabaloo Soundtracks. Quello davvero non l'ho mai capito.
Poi improvvisamente comincio a suonare il basso e ci vado giù di brutto con sta band. I riff di Wolstenholme sono la vera colonna portante di alcuni miei pezzi preferiti. Di nuovo periodo Muse.
Poi leggo 1984 di Orwell e scopro che praticamente buona parte di The Resistance è stata scritta su quel libro. Inoltre The Resistance stessa ha una linea di basso tremendamente awesome. Ricado nel tunnel. Di nuovo.
Sono in facoltà, ormai il secondo anno sta per finire e, più che corsi, facciamo ormai correzione dei progetti. In attesa, vado su Twitter. Eccolo li. Un link per il sito dei Muse. Un nuovo album in arrivo a Settembre. Volevo urlare di gioia come una tredicenne.
Poi il resto è storia. Appaiono prima Survival. Poi Unsunstainable. E poi Madness. Infine, l'album. Analizziamo track by track. E poi passiamo alle considerazioni generali.
Supremacy
Potenza. Potenza. Potenza. Questa canzone esprime potenza dall'inizio alla fine. Semplicemente energica come pochi lavori dei Muse, con quell'acuto da orgasmo sul "your supremacyyyyyyyyyyyyy". Per il resto, la linea vocale non mi convince più di tanto. Sarà che adoro Bellamy su altre tonalità, ma qui sembra abbia voluto un po' strafare (e non sarà la prima volta che dirò questa parola, avvertiti).
Madness
Ok, fermiamoci un attimo. Al primo ascolto (con quel magnifico video tipografico su YouTube; vedetelo, è una cosa bellissima) sono rimasto molto "wtf". Davvero, non mi convinceva affatto. Ma è una di quelle canzoni che ti entrano in testa. Cominci a canticchiare "mad mad mad..." mentre guidi, pensi, cammini o parli con altre persone. Una dichiarazione d'amore in puro stile Muse, che esplode nella parte finale ("I NEED TO LOOOOOOOOOOOOOVE").
Panic Station
Non so dire il perché, ma questa canzone la vedo come una sorta di seguito spirituale di Undisclosed Desire. Sarà il ritmo estremamente ballabile, il basso semplice ma cazzuto, la voce perfetta di Bellamy o altro, ma, oddio, è una delle mie canzoni preferite di The 2nd Law.
Prelude + Survival
Un'altra pausa. Lasciamo stare Prelude, bellissima, poetica e perfetta nei suoi 57 secondi.
Ma Survival. Ditemi a quale band verrebbe in mente di andare ai Giochi Olimpici e suonare come inno ufficiale qualcosa come Survival. A parte il testo, perfetto per il tema, a livello musicale non mi ha mai convinto più di tanto. Sembra che i Muse abbiano voluto davvero strafare eccessivamente stavolta. Cori maschili, femminili, acuti acutissimi, casino, rumore, chitarre ultradistorte e un ritmo via via più crescente. Il risultato finale è un qualcosa di "troppo". Mi sembra quasi come se abbiano voluto riprendere quello stile sporco che caratterizzava brani come Hyper Music unendolo a quante più cose fosse umanamente possibile mettere insieme in 4 minuti di canzone.
Follow Me
Ok, ci sta il battito del figlioletto registrato con l'iPhone. Una cosa che fa tanto figo. Le strofe mi sembrano troppo anonime, così come il testo. Il ritornello si salva. Davvero bello.
Peccato per quei dannati synth che non prendano mai il sopravvento. E non so perché mi ricordano abbastanza quelli di Blyss.
Animals
Bella da ascoltare e cantare. Una buona canzone, ma nulla di che. Un po' anonima.
Ok, non ha comunicato nulla, sia a livello di testo che musicale. Contenti?
Explorers
La adoro. Mi ricorda vagamente alcune atmosfere di Absolution.
Un'inizio che sembra molto una dolcissima ninna nanna, aiutata da quello che forse è uno dei testi più riusciti dell'album. Certo, il ritornello è di una banalità allucinante ("free me from this world. I don't belong here"), ma questa traccia mi piace davvero tantissimo.
Big Freeze
Una delle migliori canzoni dell'album. Mi piace anche il contrasto tra testo e musica. Nonostante il primo io lo interpreti in maniera abbastanza triste, l'averlo accompagnato ad una melodia diametralmente opposta me lo fa vedere più come speranza che come rassegnazione. Forse unicamente i cori nel ritornello li avrei evitati. Ecco, si potevano benissimo evitare.
Save Me
Il primo dei due pezzi scritti e cantati da Chris Wolstenholme, il bassista della band (io adoro quest'uomo, credo si sia capito. In caso contrario, adesso lo sapete). Entrambi, comunque, non riesco a non associarli ai Dream Theater. Non so il perché, è così e basta. Questo brano, comunque, è buono, ma nulla di trascendentale. La voce di Chris è carinissima.
Liquid State
Sorpreso. Davvero sorpreso. Uno dei pezzi migliori dell'album. NON SONO I MUSE, ma qualcosa di completamente diverso, estremamente diverso. Nonostante tutto, il ritmo incalzante mi piace, così come il cantato di Chris, stavolta davvero azzeccato. Se creasse un proprio progetto parallelo ai Muse potrebbe non essere una cosa così malvagia.
The 2nd Law: Unsunstainable
Ok. Eccoci arrivati al pezzo dubstep di ispirazione Skrillexiana. Essenzialmente una sperimentazione del gruppo, che ha voluto creare un pezzo dubstep senza di fatto utilizzare gli strumenti convenzionali per un pezzo dubstep. Comunque, non mi dispiace affatto la scelta di una tematica green. Almeno, per una volta, viene affrontata in maniera diversa. E i cori di Bellamy a due minuti e venti, uniti all'atmosfera apocalittica dei synth, sono un qualcosa di meraviglioso,
The 2nd Law: Isolated System
Un pezzo strumentale carino per chiudere l'album. Forse non se ne sentiva il bisogno.
Ok, nemmeno questo mi è piaciuto. Per nulla.
Tirando le somme finali, The 2nd Law è un album dei Muse che non suona come un album dei Muse. Qualcosa di diverso, ricercato, che viene penalizzato da due aspetti: il primo è sicuramente la voglia di strafare, osare più di quanto non fosse necessario, ricercare sonorità troppo contrastanti ed innaturali.
L'altro punto è il passato di questa band. Troppe aspettative di un ritorno alle origini e troppa nostalgia dei primi immensi lavori.
In ultima analisi, a me è piaciuto. Certo, non è sicuramente il migliore lavoro dei Muse e, probabilmente mi capiterà poche volte di andare a cercarmi la canzone X o Y di questo album per andare a sentirla, tranne per poche eccezioni.
ps: la copertina.
COME.
CAZZO.
SI.
FA.
Avete tirato fuori delle fottute copertine SPETTACOLARI in tutta la vostra carriera, estremamente curate, belle ed estremamente curate. E ora ve ne uscite con questo copia - incolla di una foto dell'Human Connectome Project. Va bene il significato e blablabla, ma è O-R-R-E-N-D-A. Se dovessi giudicare quest'album dalla copertina, probabilmente avrei scritto un post altrettanto lungo solo per tirare una quantità oscena di offese a chi ha avuto la brillante idea di proporre questo schifo
Ero seriamente tentato di mettere un fottuto unicorno come immagine del post.
ps2: dopo essermi perso il concerto di Pesaro (grazie biglietteria di Caserta. Ti odio) vado a godermi i Muse il 6 Luglio a Roma. In periodo di ultimi esami e probabile laurea, hanno scelto un sabato per lo show. Li amo.