TheMaccaBlog
Blog personale di Mario "Macca" Maccarone, classe 1991, studente di Design e graphic designer freelance. Opinioni non richieste sul mondo che mi circonda, pensieri e altra roba che mi va di scrivere. Non rileggo mai quello che scrivo.
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martedì 9 aprile 2013

The Walking Dead Season 3

Visto che mi annoio un bel po', ho ben pensato di togliere queste ore notturne al sonno per scrivere un post su tutta la terza stagione di The Walking Dead. Visto che di telefilm attualmente in programmazione seguo solo Game of Thrones (Mad Men sono troppo indietro rispetto alla messa in onda statunitense ad esempio) e non mi convince scriversi sopra, vi ammorbo con l'ultimo post dedicato a The Walking Dead. Così, giusto per tenermi in forma. E per tenere in forma voi.

Se la prima stagione di TWD è stata meravigliosa e trascinante come non mai (merito del format in 6 episodi e della sua natura di "esperimento"), la seconda è ricordata per essere quella in cui gli zombie sono stati secondari, per lasciare il posto a dialoghi interminabili sul nuovo corso dell'umanità e della società civile. Non che non mi piacessero, anzi! Ma TWD non è Mad Men e non si rivolge allo stesso target di ascoltatori. Mi stanno benissimo i confronti fra Rick e Shane, ma credo di pretendere una certa dose di azione da una serie del genere. Azione, splatter e viulenza hanno in effetti caratterizzato l'ottimo inizio della terza stagione, più o meno fino al quarto episodio, dove Lori ci lascia le cuoia. Se Lori l'avevo odiata con tutto il mio cuore, il momento della sua morte è stato scritto in maniera praticamente perfetta, e sono arrivato davvero a dispiacermi per la morte della moglie di Rick. Questa cosa tenetevela a mente, fra poco ci ritorno con un simpatico parallelo.

Abbiamo visto Woodbury e l'entrata in scena del Governatore, un personaggio la cui evoluzione è stato uno dei cardini di questa stagione e che mi è piaciuto dal primissimo momento in cui è comparso, così come il delinearsi della sua follia episodio dopo episodio, fino all'epilogo in cui va in completa escandescenza e fa strage dei suoi stessi uomini. Discorso diverso per Michonne, la solitaria survivor armata di Katana che, tranne per le scene d'azione, non riesce a convincere per nulla, complice la scelta di farla grugnire con sguardo incazzato per quasi tutta la durata della stagione. Mi è piaciuto tantissimo il ritorno di Merle anche se la sua morte mi ha dato un fastidio atroce, essendo praticamente inutile ai fini della storia, fulcro di un episodio orribile come pochi, che non rende giustizia alla redenzione del texano. Lori sono riuscita a farla amare in punto di morte, mentre Merle sembra essere stato ammazzato così, a caso. Giusto la parte finale con Daryl ha risollevato (di poco) la cosa.

E poi c'è Andrea. Un personaggio che è stato gestito malissimo, specie in quest'ultimo ciclo narrativo. L'incapacità di darle un minimo spessore caratteriale superiore a quello di una marionetta con i neuroni fulminati mi ha portato ad odiarla in maniera viscerale. Certo, sicuramente Lori era peggiore, ma Andrea riceve più di una volta la possibilità di "redenzione" dal circolo dei personaggi odiosi. Ed il suo fare sponda Woodbury-Prigione è insopportabile. Tutto questo rende il momento della sua morte una vera e propria liberazione. Ci sono le lacrime sincere di una Michonne finalmente emotiva, tutta quella sequenza di Milton zombie ed il suicidio finale: tutte cose che farebbero piangere il più duro degli uomini come una femminuccia. E invece per Andrea fanno stappare con la sciabola le migliori bottiglie di champagne conservate in cantina. Una liberazione.

L'evoluzione di Rick verso picchi di crudeltà derivanti dalla difesa del gruppo mi ha appassionato. Non posso dire altrettanto della sua scelta finale di ripristinare la "democrazia", sistema di governo che ha praticamente ammazzato quasi tutto il cast della seconda stagione. Mi incuriosisce però Carl: non sono mai stato un amante dei bambini negli action, sia perché sono un peso insostenibile (vengono presi per ostaggi, cacano il cazzo, non crepano mai perché sono bambini...) sia perché hanno solitamente uno spessore caratteriale pari a zero. E invece qui il buon figlio dello sceriffo si rivela una continua sorpresa, con la sua evoluzione che lo porta sempre più vicino al lato oscuro. A me ricorda moltissimo Arya Stark di Game of Thrones. Spero di vederli insieme un giorno, non si sa mai cosa potrebbero combinare.

Un altra cosa che mi è piaciuta tantissimo è stata l'introduzione della tematica "fight the living", anche se non affrontata con discorsi o monologhi degni di nota che sottolineassero come non sono gli zombie la minaccia più grave per l'uomo, ma l'uomo stesso. Che poi ogni cosa di questo tipo mi ricorda il film finale di Neon Genesis Evangelion e l'assalto a Neo-Tokyo 3. Ma vabbè, è un'altra storia.

Poi, improvvisamente, uno dei Season Finale più brutti mai scritti.

Note per il futuro: spero che nella prossima stagione si vedrà finalmente un Tyreese degno di quello del fumetto e, soprattutto, che non si ricada nell'immobilismo della "fattoria". Qui abbiamo un'intera prigione inespugnabile e, a meno di carri armati (chi vuol capir capisca), nessuno smuoverà mai Rick e company da quest'oasi. Mi piacerebbe che si iniziasse direttamente dopo un breve skip temporale (non dico di un anno intero, ma non sarebbe affatto male!), in modo da avere meccaniche più veloci e un gruppo di sopravvissuti più consolidato e pronto ad essere macellato da orde di zombie. O umani. Ah, e sarebbe il top se Rick facesse il "We are the Walking Dead Speech", uno dei discorsi più belli scritti nel fumetto.

We're surrounded by the DEAD. We're among them -- and when we finally give up we become them! We're living on borrowed time here. Every minute of our life is a minute we steal from them! You see them out there. You KNOW that when we die -- we become them. You think we hide behind walls to protect us from the walking dead?

Don't you get it? We ARE the walking dead! WE are the walking dead.”

Tiriamo le somme: una stagione che inizia col botto, nel migliore dei modi. Ma, complici un season finale tanto atteso quanto deludente, momenti morti interminabili, le troppe scene inutili a caso ed Andrea, fa un po' rabbia vedere tante potenzialità buttate al vento.
E con questa, ritorno a parlare di The Walking Dead direttamente ad autunno. Ci vediamo!


  Play > Sudenmorsian (Joanna Kurkela)  

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