TheMaccaBlog
Blog personale di Mario "Macca" Maccarone, classe 1991, studente di Design e graphic designer freelance. Opinioni non richieste sul mondo che mi circonda, pensieri e altra roba che mi va di scrivere. Non rileggo mai quello che scrivo.
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domenica 27 gennaio 2013

Lost - Parte Quarta

E si, siamo arrivati alla quarta parte dei post su Lost (qui prima, seconda e terza). Naturalmente, a nessuno importa. Ovviamente no, però mi piace il suono della frase "a nessuno importa". Ecco, questo a nessuno importa.

In questo post vorrei mettere tutto quello che Lost ha significato per me, oltre il semplice telefilm. Ho gia detto che è stata la mia prima serie seguita settimana per settimana, quella che mi ha avvicinato a questo mondo, all'attesa sporadica di sapere come andrà a finire, che mi ha fatto conoscere parole come cliffhanger, premiere, season finale, flash forward e altre cosine un po' più tecniche. Per la prima volta attendevo con ansia il giovedì per chiudermi quell'ora in camera ed immergermi in un mondo diverso.

Lost è stato il telefilm che mi ha fatto appassionare seriamente allo studio della filosofia. Si, sembrerà strano, ma il fatto che molti personaggi portassero nomi di filosofi (Locke, Hume, Russeau...) mi ha fatto studiare la materia con più passione, specie perché vedevo dei collegamenti che mi lasciavano sempre meravigliato. Come per lo stesso Locke, filosofo empirico per eccellenza, il personaggio che prende il suo nome nel telefilm è il primo che crede all'Isola, al fatto che ci sia qualcosa. L'uomo di Fede. A cui si contrappone l'uomo di Scienza, Jack Shepard (pastore, che dovrebbe rimandare alla religione cristiana, altro controsenso!).

Sei stagioni che sono state un enorme, lunghissimo ed appassionante viaggio nell'eterna lotta tra determinismo e libero arbitrio. Ogni due o tre puntate, un tassello va a favore di uno. Per poi stravolgere la situazione con un tassello uguale e contrario. L'aereo è caduto per un problema. No, è stato il caso, è stata colpa di Desmond. Invece no, è stato Jacob a portarli tutti, è stato lui che, nel corso di un'intera ed interminabile vita, ha portato le persone sull'Isola, di epoca in epoca, per far prendere loro il suo posto di guardiano. E alla fine, quando si pensa che sia tutto scritto, Jack, Desmond e lo stesso Locke dimostrano che il libero arbitrio esiste e gli stessi dei non possono prevedere le mosse di un singolo uomo.

Lost mi ha fatto diventare un fissato per i piccoli particolari. Mi ha reso ultracritico. Non riesco più a guardare un film/telefilm che abbia evidenti (ma nemmeno troppo) buchi di trama, regia o imprecisioni. Dopo aver passato anni ad aggrapparsi ad ogni fottuto particolare per portare avanti la tua teoria (che verrà poi demolita successivamente), ormai ho acquisito una forma mentis particolare. Grazie J.J. Abrams. Ti odio.

Vorrei davvero scrivere qui tutta la notte di Lost, ma rischierei di diventare ripetitivo, palloso e probabilmente ai pochi a cui importava di leggere questo post (per noia o per sport) passerà la voglia. Lo sproloqui sull'amor vincit omnia l'ho già fatto nella terza parte della serie di post, quindi, data l'ora, data la giornata piena di studio, data la giornata di domani che mi destabilizzerà fisicamente e dato che ho Il Silmarillion da finire, vi lascio prima del tempo con un consiglio: se volete guardare un telefilm che sia più di un telefilm, andate a colpo sicuro su Lost. Anche se andrebbe visto week for week.

  Play > Enchanted (Emilie Autumn)  

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