TheMaccaBlog
Blog personale di Mario "Macca" Maccarone, classe 1991, studente di Design e graphic designer freelance. Opinioni non richieste sul mondo che mi circonda, pensieri e altra roba che mi va di scrivere. Non rileggo mai quello che scrivo.
Sapevatelo.

giovedì 31 gennaio 2013

DmC - Devil May Cry (flash review)


Ho messo un po' le mani sul nuovo Devil May Cry (che pare si scriva correttamente come DmC Devil May Cry) e mi è praticamente subito venuta voglia di scrivere questo post giusto per mettere bianco su nero le mie impressioni dopo due ore e mezzo di gioco (versione PS3 of course)

Questa è una recensione di DMC Devil May Cry.
Non è vero. Ho scritto la riga di sopra giusto per avere un po' di pubblicità sui motori di ricerca. Sono cattivo. Un po' è una recensione di DMC Devil May Cry, ma più che altro è un commento. Se però vi aspettate una recensione di DMC Devil May Cry, allora, forse dovreste andare su un altro sito. Però magari leggete questo post. Appena finito il gioco, prometto di fare una recensione di DMC Devil May Cry.
Ok, basta scrivere recensione di DMC Devil May Cry.

Sarò sincero, mi aspettavo qualcosa di "meh". Ho amato il primo gioco della saga, quando Capcom, con l'obiettivo di dare una svolta action al nuovo capitolo di Resident Evil, si ritrovò ad aver partorito qualcosa di troppo diverso dal survival horror che conoscevamo. Però il risultato era così figo che si pensò di pubblicarlo ugualmente, sotto il nome di Devil May Cry. Ecco, Capcom non lo sapeva, ma aveva appena reinventato il genere dei picchiaduro a scorrimento, stavolta con ambientazioni (e che ambientazioni!) tridimensionali. Wow.

Ero contrario ad un reboot di Devil May Cry, specie dopo aver visto quel Dante. Aveva davvero senso un reboot di una serie così giovane? Premetto che ho giocato pochissimo al quarto, sarò sincero. Mi ha dato noia arrivato gia al quinto o sesto livello, non ricordo. Troppo lento per i canoni a cui ero abituato, quindi caccapupù e l'ho abbandonato. Non so quindi come sia proceduta la storia.

E sia. Pieno di incertezze, dubbi e pregiudizi gioco a questo reboot. Doppiato in italiano. Ok, non sono il tipo che critica i doppiaggi italiani a priori come fanno molti 15enni, ma, purtroppo, anche qui manca quel qualcosa in più che il doppiaggio nostrano riesce a trasmettere ad esempio in film o serie TV. È come se per i videogiochi (o l'animazione) non si riuscissero a toccare quegli apici di doppiaggio a cui siamo abituati qui in Italia. Comunque, è un buon doppiaggio. Nulla di trascendentale.

La storia (per quello che ho visto finora) è estremamente diversa dai vecchi capitoli. Qui abbiamo una sorta di cospirazione e cose così, angeli, demoni e bibite gassate. Se ci mettiamo anche un'ambientazione molto più street (che lascia però spazio a scenari sognanti ed eterei, come quelli di una particolare dimensione che sembra essere l'interno dell'anima di Dante), il titolo trasuda occidente da tutti i pori. Sembra un lavoro hollywoodiano spesso e volentieri.

Le meccaniche di gioco sono FINALMENTE ritornate frenetiche e veloci, danno davvero soddisfazione al giocatore che incatena quanti più colpi possibili ed il nuovo sistema di gioco, che permette di utilizzare una quantità assurda di armi contemporaneamente, aumenta ancora di più l'esperienza che regala il titolo Capcom. Una piccola nota: il gameplay sembra esseri ispirato, più che in un punto, a Batman: Akrham Asylum (come per l'utilizzo di diverse armi contemporaneamente premendo i dorsali, le combo con i nomi delle tecniche di lato, la presenza di un rampino, dei mostriciattoli che ricordano le dentiere del Joker...). Nulla di male comunque, il gioco è un ottimo gioco e più che altro si tratta di piccoli Deja vu.

Passiamo a Dante? Passiamo a Dante. È figo, tamarro, un po' spaccone ma, purtroppo, vuoi per un motivo o per un altro, si torna sempre a fare paragoni con il vecchio Dante. È più forte di me. The old one era estremamente più carismatico, che ci vuoi fare. Sarebbe come fare un reboot di God of War con un nuovo Kratos. I paragoni si faranno sempre, è inutile discuterne.

Comunque, concludendo, il gioco mi sta piacendo. E non poco. Cioè, non me lo aspettavo, sul serio. Il nuovo gameplay è uno spettacolo (occorre memorizzare una gran quantità di mosse e combinazioni per divertirsi sul serio) e le ambientazioni più urbane e meno baroccheggianti sono davvero ben realizzate. Good work Capcom!

Ok, forse è solo un po' troppo facile. Ho settato la difficoltà direttamente ad Hard e, tranne in un'occasione in cui ho giocato oggettivamente male, non mi sembra affatto così difficile come mi aspettavo per essere una "first run". E vabbè, siamo nel 2013, che ci vuoi fare.
Appena lo finisco ritorno con una recensione più approfondita!

  Play > Speed of Darkness (Flogging Molly)  

domenica 27 gennaio 2013

Lost - Parte Quarta

E si, siamo arrivati alla quarta parte dei post su Lost (qui prima, seconda e terza). Naturalmente, a nessuno importa. Ovviamente no, però mi piace il suono della frase "a nessuno importa". Ecco, questo a nessuno importa.

In questo post vorrei mettere tutto quello che Lost ha significato per me, oltre il semplice telefilm. Ho gia detto che è stata la mia prima serie seguita settimana per settimana, quella che mi ha avvicinato a questo mondo, all'attesa sporadica di sapere come andrà a finire, che mi ha fatto conoscere parole come cliffhanger, premiere, season finale, flash forward e altre cosine un po' più tecniche. Per la prima volta attendevo con ansia il giovedì per chiudermi quell'ora in camera ed immergermi in un mondo diverso.

Lost è stato il telefilm che mi ha fatto appassionare seriamente allo studio della filosofia. Si, sembrerà strano, ma il fatto che molti personaggi portassero nomi di filosofi (Locke, Hume, Russeau...) mi ha fatto studiare la materia con più passione, specie perché vedevo dei collegamenti che mi lasciavano sempre meravigliato. Come per lo stesso Locke, filosofo empirico per eccellenza, il personaggio che prende il suo nome nel telefilm è il primo che crede all'Isola, al fatto che ci sia qualcosa. L'uomo di Fede. A cui si contrappone l'uomo di Scienza, Jack Shepard (pastore, che dovrebbe rimandare alla religione cristiana, altro controsenso!).

Sei stagioni che sono state un enorme, lunghissimo ed appassionante viaggio nell'eterna lotta tra determinismo e libero arbitrio. Ogni due o tre puntate, un tassello va a favore di uno. Per poi stravolgere la situazione con un tassello uguale e contrario. L'aereo è caduto per un problema. No, è stato il caso, è stata colpa di Desmond. Invece no, è stato Jacob a portarli tutti, è stato lui che, nel corso di un'intera ed interminabile vita, ha portato le persone sull'Isola, di epoca in epoca, per far prendere loro il suo posto di guardiano. E alla fine, quando si pensa che sia tutto scritto, Jack, Desmond e lo stesso Locke dimostrano che il libero arbitrio esiste e gli stessi dei non possono prevedere le mosse di un singolo uomo.

Lost mi ha fatto diventare un fissato per i piccoli particolari. Mi ha reso ultracritico. Non riesco più a guardare un film/telefilm che abbia evidenti (ma nemmeno troppo) buchi di trama, regia o imprecisioni. Dopo aver passato anni ad aggrapparsi ad ogni fottuto particolare per portare avanti la tua teoria (che verrà poi demolita successivamente), ormai ho acquisito una forma mentis particolare. Grazie J.J. Abrams. Ti odio.

Vorrei davvero scrivere qui tutta la notte di Lost, ma rischierei di diventare ripetitivo, palloso e probabilmente ai pochi a cui importava di leggere questo post (per noia o per sport) passerà la voglia. Lo sproloqui sull'amor vincit omnia l'ho già fatto nella terza parte della serie di post, quindi, data l'ora, data la giornata piena di studio, data la giornata di domani che mi destabilizzerà fisicamente e dato che ho Il Silmarillion da finire, vi lascio prima del tempo con un consiglio: se volete guardare un telefilm che sia più di un telefilm, andate a colpo sicuro su Lost. Anche se andrebbe visto week for week.

  Play > Enchanted (Emilie Autumn)  

venerdì 25 gennaio 2013

Just a simple post about random stuff

Classico post casuale prima degli esami. Giusto per scrivere qualcosa in attesa del quarto post su Lost che prima o poi farò (trovate gli altri qui, qui e anche qui).

Dal 7 fino al 15 Febbraio ho tre fantastici esami. E' la prima volta che li prenoto tutti insieme in prima sessione, ma tant'è. Un po' per noia, un po' perché sennò mai avrei cominciato a studiare, stavolta ci provo, vediamo come va.
Marketing devo studiare un libro abnorme. Fortunatamente mi piace un casino. Vado di uno o due capitoli al giorno, riassumo tutto con Evernote e prima o poi inizierò a ripassare tutto per bene.
Scenari e Critica del design giusto due libri e qualche dispensa, più una presentazione su un designer a caso (io ho scelto lo studio di progettazione grafica e multimediale Cuban Council, i tizi che hanno fatto, tralaltro, il sito di Evernote, Old Spice e il logo di Facebook). Sarebbe una sorta di "design post-moderno". Materia interessante.
Architetture Effimere un cubo di legno a tema casuale. Un'installazione artistica fatta da uncubo per studente. Il prof, che mai si è presentato in classe se non 3 volte in tutto un quadrimeste, ci metterà voti altissimi, farà una foto alla composizione e la manderà a qualche rivista di design a suo nome. Lui è contento, noi abbiamo il voto e tutti siamo felici.

Passiamo a cose più allegre. Mi sono arrivati tre giorni fa il Silmarillion, il Signore degli Anelli e lo Hobbit. Innanzitutto, amo Jeff Bezos (il fondatore di Amazon). Sul serio. Se mettessimo l'Italia in mano a lui, potremmo tranquillamente adagiare il nostro pisello in testa a Germania ed eurozona in generale. Forse si, forse no, ma non ho mai visto un servizio più perfetto di Amazon. Punto.
Punto secondo, in un giorno e mezzo ho letto un terzo del Silmarillion e ho paura di finire anhe gli altri due praticamente in nulla. Comunque non è che è bello. Di più. Ad ogni pagina penso nella mia testolina "wow". Che è anche un album dei Verdena. Che sarebbe anche un bellissimo album, se non fosse pieno di una quantità assurda di tracce non tutte bellissime. Comunque il Silmarillion scassa assai.

Ho iniziato a vedere New Girl e mi sono innamorato di Zoosey Deschanel. E' troppo carinissima, ha una voce stupenda e fa delle faccine troppo pucciose. E pure il telefilm è discretamente figo. X&Y dei Coldplay, invece, è totalmente figo. Oltre che l'unico album che io stoa ascoltando ultimamente. Non è vero, ma volevo scriverlo. Il fatto che sia un album bello, invece, è vero.

Ultima news, sto imparando a cucinare, nemmeno troppo male a dirla tutta. E pulisco e lavo i piatti anche uno spettacolo. Donne, acchiappatemi prima che mi acchiappi qualcun'altra. Cucinerò per voi. E laverò i piatti. E dice Caparezza che un vero uomo dovrebbe lavare i piatti. Beh, io lo faccio.

  Play > in realtà nulla, tra poco devo andare a studiare;  

domenica 20 gennaio 2013

Mad Men (and other stuff)


Ho appena finito di vedere Mad Men. Wow. Wow. Wow.
Era da un bel po' che non mi avventuravo in una nuova serie e, naturalmente, scelgo di iniziarne una in pieno periodo d'esami. Non so, mi scarica farlo. Mi rilassa. E sono andato a colpo sicuro. Ma andiamo con ordine.

Ho iniziato a vedere Trust Me, consigliatomi dal boss dove faccio tirocinio. E in effetti per essere bello, Trust Me è bellissimo. Parla essenzialmente di uno studio pubblicitario americano e a me è piaciuto davvero un casino. L'aver scoperto che l'hanno troncata alla prima stagione, per mancanza di ascolti, mi ha abbattuto psicologicamente. E vabbe. Ricordando che un'altra serie parlasse di uno studio pubblicitario, sono andato a ripescarmela. Si trattava di questo Mad Men, ambientato però negli anni 60. Dopo i primi fiacchi e un po' pallosi episodi, mi sono letteralmente innamorato dei personaggi di questo piccolo capolavoro. Ho divorato in pochissimo tempo la prima stagione e domani credo di iniziare con la seconda.

Ma quanto è bello? Quanto è perfetto il modo in cui è ricostruito il mondo degli anni 60? Il razzismo nei confronti degli afroamericani, degli ebrei e, specialmente verso le donne è un qualcosa di assurdo se si pensa che si parla di soli sessanta anni fa. E vedere fumare tutti praticamente dovunque ti catapulta in un altro mondo. Un mondo annaffiato di alcool, doppie vite e bugie, tradimenti e apparenze. Wow. Davvero davvero stupendo.

Joan Holloway (interpretata da Christina Hendricks)
Inoltre, è una delle poche serie in cui il protagonista è il personaggio più affascinante. Mi capita difficilmente. In genere tendo ad innamorarmi di personaggi secondari, ma raramente del protagonista. Invece Donald Dreper è ad un livello superiore. Mad Men è pieno zeppo di ottimi personaggi, ma Don è qualcosa di più. Magnifico. E, in termini umani, una persona infida, orrenda e orribile. Lo adoro.

Ah si, odio Peggy. Sul serio. Sarà che l'attrice proprio non sono riuscita a farmela piacere, ma DETESTO QUELLA FOTTUTA SEGRETARIA, LA SUA ORRENDA ED INESPRESSIVA FACCIA ED IL FATTO CHE ORA SIA STATA PROMOSSA A COPYWRITER. Madò che odio. E odio il fatto che ho il presentimento che diventerà un punto centrale con le prossime stagioni. ODIO.

Menzione speciale per Joan, la segretaria più fashion che possa esistere. Quanto mi piace il suo personaggio? Mi ricorda un po' Varys o Littlefinger di Game of Thrones per alcuni aspetti. Quindi, sia per quell'aria enigmatica che mi trasmette, sia perché sembra aver capito come funziona il mondo e sia perché è rossa si merita di essere inserita nel mio post. Punto.

Mad Men è un capolavoro nel raccontare vicende umane. E non è poco.

Ho aggiustato un altro po' la grafica al blog! Devo solo ricordarmi di aggiungere il bottone per l'iscrizione ai FeedRSS (come se qualcuno volesse aggiungere questo blog nel suo Feed Reader; io ci spero sempre dai). E forse uno sfondo?
E in tutto questo, dovrei studiare. Seriamente. Non trovo la voglia. Nè alcune motivazione per farlo.
Aiuto.

  Play > Dying is your Latest Fashion (Escape the Fate)  

martedì 15 gennaio 2013

Citazioni da Studio - Parte II

Roba di Marketing. Questa materia mi piace un casino. Otto crediti comunque. Peccato ci sia solo un esame che parli del mondo reale nel nostro corso di studi.



 







lunedì 14 gennaio 2013

Lost - Parte Terza

Dopo prima e seconda parte, ecco a voi la terza saga di quello che Lost ha rappresentato per il sottoscritto.

Ok, mi sono preso un bel po' di tempo per scrivere questa terza parte. Per molte cose, studio in primis: mi sono accorto di aver posticipato un po' troppo questa fase e mi ritrovo con centinaia di cose accavallate, una presentazione che purtroppo ho dovuto far slittare alla settimana prossima e tanta, tanta roba da fare ancora. Inoltre ho iniziato nel momento peggiore a guardare telefilm sul tablet (Nexus7 32Gb Wifi, tanto per tirarmela). Mi sto divorando la prima serie di Mad Men, quasi finito Trust Me (maledetto sesto episodio copiato male), procurato già le altre stagioni del primo, messo in coda Breaking Bad e New Girl (sembra figo, ha vinto qualche premio ai Golden Globe di ieri). Ma torniamo a Lost.

Un altro fondamentale motivo per cui ho ritardato la stesura di questo post è perché, vaffanculo, non sapevo come indirizzare il racconto. Se spostarlo su quanto siano state fighe le ultime due stagioni, con i viaggi temporali, la comprensione che è stata tutta una grande partita a scacchi tra Jacob e MiB, sul fatto che ho AMATO Sawyer, sui mille quesiti filosofici proposti sempre più spesso, sull'introspezione di alcuni personaggi o sul fatto che, forse, Jack mi è pure un po' piaciuto come personaggio (no Kate, tu continui a starmi sul cazzo, scusa). O se puntare tutto all'odio che ho provato verso quelle che sono state le due stagioni peggiori della serie, con fatti raccontati forse troppo frettolosamente (avrei approfondito personaggi come Miles, o aver spiegato un po' meglio la faccenda della Dharma o del fottuto pendolo e del cristiddio di Tempio), personaggi buttati al vento (Desmond), personaggi inutili improvvisamene (Sayid e, a malincuore, Daniel Faraday) e tante altre cosucce che mi hanno lasciato un po' "meh". Mi riferisco in special modo allo spiegone inutile, offensivo e fuori luogo della penultima puntata, quella riguardante Jacob e fratello (ok, probabilmente la mia puntata preferita in assoluto, la riguarderei mille e mille volte di fila), che si conclude con un flash riguardante gli scheletri di Adamo ed Eva. A Lost non hanno mai spiegato un cazzo direttamente, perché cazzo farlo ora?
Quindi, essenzialmente, non mi dilungo più di tanto stavolta, ho emozioni troppo contrastanti sulle ultime due stagioni.

Passiamo al finale. Il finale. Quel finale. Amato odiato finale.
Terminare Lost era praticamente impossibile. Si sapeva che avrebbe deluso il finale. Non si può fare una serie come Lost e aspettarsi il finale che accontenti tutto. Non ci sarebbe stato nessuno spiegone sui millantamila misteri dell'Isola o altre cose.
Per quanto riguarda la parte sull'Isola, sono deluso. Tremendamente. Non potete far passare MiB per un Dio sceso in terra che perde i poteri quando il tappo (?) viene tolto dall'isola e farlo morire cadendo dagli scogli. L'ho trovato offensivo sinceramente. Così come ho trovato offensivo che Jack si sacrificasse per gli altri, costringendomi quasi ad apprezzare il dottore. No, non lo accetto. Spettacolare invece l'idea di affidare tutto ad Hugo e nominare Ben come suo vice. Bello, bello, bello.

Ma, naturalmente, il finale dell'Alternative Reality è quello che ha diviso i fan. Io, personalmente, l'ho amato. Sono state quasi due ore di finale e praticamente ho pianto per tutte le due ore. Lost stava finendo, lo sapevo. Una parte della mia vita si stava concludendo davanti ai miei occhi. Lost è stato un viaggio, non una serie TV qualsiasi. E l'AltReality, così bella, suggestiva ed emozionante ha dato il colpo di grazia.
Apice delle lacrime con il reincontro tra Charlie e Claire (scena più commovente del mondo) o tra Sawyer e Juliet. Dio. Cosa non sono state queste sequenze. E se ci mettiamo la parte della Chiesa, con la frase riguardante il viaggio e il ciascun uomo è un'isola inserita dal team di Italian Subs Addicted, ecco che il buon Mario diventa peggio di una bambina di 5 anni che vede per la prima volta Bambi.

Ma soprattutto mi ha trasmesso un messaggio quest'ultimo episodio (e la serie in generale): amor vincit omnia. Sconfigge le distanze, fisiche e temporali, resiste alle pressioni di un padre autoritario e vecchio stampo, trae forza dalla promessa di una chiamata, ti spinge a cercare la persona che ami per i sette mari, ti fa abbandonare il sentiero scuro che avevi intrapreso, ti trasforma, ti fa vedere il tuo vero io, ti fa morire abbracciato all'altra persona o sacrificarti per essa. In fondo il senso di Lost, per me, è statao questo.

Play > roba a caso degli Incubus

martedì 8 gennaio 2013

DrawLog #02 - resolutionsANDfilledpages

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Lost - Parte Seconda

Eravamo arrivati qui, alla fine della seconda stagione, riprendiamo.

LOST - PARTE PRIMA
Season III e IV

Boom. Finisce la seconda serie. Ma non resisto.
IO.
DEVO.
SAPERE.
Devo sapere cosa cazzo accade a Walt, a Jack e agli isolani rapiti dagli Altri, ma soprattutto DEVO sapere della botola, dell'implosione e degli eventi correlati.
Quindi, decido di fare il grande passo, accendo il glorioso vecchio eMule e mi procuro tutta la season three in americano. E l'inizio è col botto.
A Tale of Two Cities fa finalmente vedere il disastro dell'Oceanic815 da un altro punto di vista, gli episodi successivi gettano luci ed ombre sugli Altri e sull'enigmatica figura di Benjamin Linus, che adesso inizia a fare a botte con John Locke per aggiudicarsi il primo posto de il mio personaggio preferito. E intanto Jin e Sun, che ho sempre odiato, scalano posizioni. Jack, finchè sta lontano da Kate, mi è pure simpatico.
E in tutto questo non ho nominato nemmeno una volta Sawyer. Scusate, non l'ho fatto apposta. Storia spettacolare, rapporto conflittuale come pochi col padre (no aspè, parliamo di Lost...) e un figo della madonna. Solo che, boh, mi sembra un po' anonimo. È quello figo ma misterioso, con un passato oscuro e blablabla. Si, non mi entusiasma più di tanto.
Intanto Desmond si avvicina al gruppo dei superstiti, in special modo a Charlie, creando la side-story del suo destino, una delle più commoventi della serie intera.
E Claire è sempre più carina. Nei flashback è addirittura una dark girl. E, ovviamente, sempre più carina. Ah, si scopre che è la sorellastra di Jack. Ma nessuno dei due lo sa.
Tra vari avvenimenti, arriva quello che, forse, è nella top 5 dei miei episodi preferiti di tutto il telefilm.
Episodio 20 della Terza Stagione: The Man Behind the Curtain.
Oddio. Oddio. Oddio. Oddio. Oddio.
La prova finalmente svelata, tangibile e concreta che l'Isola è qualcosa di più, che gli Altri sono qualcosa in meno e che c'è qualcuno che muove i fili da dietro, qualcuno che vuole essere salvato e chiede aiuto a John Locke, ma NON a Benjamin Linus. Quel qualcuno è Jacob.
La mia mente orgasma durante i 40 minuti di questo episodio.
Lacrimoni per gli ultimi due episodi, Greatest Hits e Through the Looking Glass, pesantemente dedicati a Charlie e al suo sacrificio. Il Not Penny's Boat è una scena che, a distanza di anni (era il 2007, pensate un po'!), mi è rimasta impressa.
E, come se le cose belle non arrivassero mai da sole, arriva il finale di stagione più cattivo, perfido, impossibile ed enigmatico di tutti i tempi.
We have to go back Kate...WE HAVE TO GO BACK!
Basta. Mi iscrivo al forum ufficiale della LostWiki italiana e passo ogni giorno dell'estate a fare cospirazioni/teorie su questo capolavoro televisivo.

2008. Quell'anno terribile per le serie TV americane, segnato dallo sciopero degli sceneggiatori. Se avete seguito qualche telefilm durante quell'anno, lo ricorderete perfettamente.
Da questa stagione in poi, Lost chiarisce effettivamente che lo scopo dei protagonisti non è più tornare a casa. È qualcosa di più. Hurley acquista sempre più spessore come personaggio (vede la capanna di Jacob!), Sayid continua a non dirmi nulla, Kate la odio sempre di più, così come Jack. Locke è sempre dio e Ben cerca di raggiungerlo nell'impresa. E Desmond è l'incognita dell'equazione.
E, banalmente, The Constant rimane un altro degli episodi più belli e commoventi dell'intera stagione. L'amore tra Des e Penny che resiste per anni ed anni, da una notte di Natale (non ne sono sicuro, boh) fino alla fatidica chiamata dalla barca.
La nuova struttura che mescola insieme flashback e flashforward regala un nuovo ritmo nella trama, oltre che una serie di bestemmie senza precedenti praticamente ad ogni finale di episodio. Specie in quello dedicato a Sayid, curato nientedimeno che da Ben. E TU CHE CAZZO CI FAI LI?
E poi tutto l'Alternative Game della Dharma Initiative e tutti i collegamenti alla stazione Orchidea. E vaffanculo, sono convinto che grazie allo sciopero degli sceneggiatori, quei 3 episodi mancanti siano stati spalmati qua e di la, e molte cose sono uscite per non avere senso. O averne poco.
Come per il fatto della stazione elettrica e del fantomatico virus, situazione risolta senza dare una cazzo di spiegazione o nulla.
Ah, viene introdotto il personaggio di Faraday. Adoro.
Da questa stagione, il numero degli episodi si riduce drasticamente e, devo confessarlo, non ho molte scene impresse in mente come invece è capitato per le prime tre stagioni. Forse il mio cervello da liceale non voleva avere TUTTI quei misteri senza risposta tutti insieme a viaggi nel tempo, statue con quattro dita, uomini con l'eyeliner che non invecchiano mai, purghe di progetti scientifici, ciccioni perseguitati dalla sfortuna e, infine, il buon John Locke in una fottuta bara fuori dall'isola.
La mia testa esplose.
Il tempo che passai, durante quell'estate, sul forum di Lost, fu inenarrabile.

Play > il dolce rumore delle ventole del mio PC portatile

Lost - Parte Prima

Ok, post probabilmente enorme, pieno di nostalgia e probabilmente troppo incomprensibile per chi non si sia mai avvicinato al telefilm Lost. Così evitate di leggere qualcosa che forse non vi interessa. Però, ormai, avete cliccato. Se non volete spoiler, guardate Lost. Merita tantissimo. Davvero tanto. Ok, fine della intro.

LOST - PARTE PRIMA
Season I e II

E niente. Sono qui a mettere nuovamente in loop Reckoning Night dei Sonata Arctica (quest'album è un capolavoro, ci scriverò qualche riga in futuro, promesso) e a pensare a Lost. Quel dannato, fottutissimo telefilm. Mi manca. Mi manca come può mancarti una persona cara una volta che l'hai persa per sempre.
Si ok, forse è un'esagerazione, ma non credo di sbagliare il paragone.
Lost è stato il mio primo vero telefilm seguito settimana per settimana, in contemporanea con la pubblicazione Americana.
Ho un flusso di coscienza enorme nella mia testa, cerchiamo di andare per ordine.
Un bel giorno di settembre-ottobre, mia madre mi chiama e mi dice che sta facendo Lost, sto nuovo telefilm che negli Stati Uniti ha praticamente sfondato ogni record di ascolto. Ok mi dico, non fa un cazzo per televisione, Facebook ancora non lo hanno inventato e per vedere le foto delle ragazze su Netlog devo chiedere l'amicizia e sperare di essere così figo da essere accettato nella loro magica cerchia...vabbè, e Lost sia.
Carino. Un gruppo di tizi su un aereo cade su un'isola. Devono sopravvivere e aspettare i soccorsi. E ci sta il cattivissimo mostro che ammazza il pilota, urla e, naturalmente, non si fa vedere nemmeno per sbaglio. Si, proprio carino. Fanno due episodi. Buona tensione e personaggi tutto sommato simpatici. Ma si, settimana prossima ce lo guardiamo di nuovo.
Settimana dopo.
Mi piace da morire il fatto che si vedano flashback dei protagonisti. E poi, finalmente, BOOM. L'amore. Un episodio sul pelatone, tale John Locke. Prima di cadere sull'isola era su una sedia a rotelle. UNA. FOTTUTA. SEDIA. A. ROTELLE. E sembra credere che l'isola sia più di una semplice isola. Ok, mi sono innamorato di Lost.
Seguo settimanalmente tutta la prima stagione.
La presenza di persone sull'isola, della Russeau, Shannon che diventa odiosa ogni secondo di più, Charlie che insieme a John mi piace da morire, Claire che è praticamente la ragazza più bella di tutto il cast, Jack e Kate che, per quanto mi riguarda, potrebbero benissimo morire. E poi il fottutissimo Walt che sembra collegato a qualcosa di più grande. E poi Hugo, i numeri, i FOTTUTI NUMERI.
Ed episodio dopo episodio, mi convinco di una cosa.
Questo non è un telefilm di gente che vuole andarsene dall'isola. C'è qualcosa. Non è un'isola. È l'Isola.
Ed infatti la presenza della botola sul finire di stagione dà un po' senso a tutto questo.

Aspetto la seconda stagione.
E qui cambia qualcosa.
L'introduzione della Dharma, delle Stazioni, della presenza ormai accertata degli Altri e tante, tantissime altre cose. Questo fottuto telefilm mi rapisce ogni puntata sempre di più. Ma c'è dell'altro: richiami alla filosofia, a domande belle importanti (destino - libero arbitrio su tutte), il fatto che tutti quanti abbiano avuto un rapporto conflittuale col padre...e poi sempre la struttura a flashback che introduce sempre nuovi elementi, oltre alla presenza abbastanza continua di cliffhanger ad ogni fine episodio.
E qui la prima nota: considero Dave forse il migliore episodio della stagione. Viene introdotto il personaggio ultra enigmatico di Libby
E MANNAGGIA ZEUS E TUTTI GLI DEI DELL'OLIMPO, HO SPERATO FINO ALLA CAZZO DI FOTTUTISSIMA FINE CHE LIBBY FOSSE RIPRESA COME PERSONAGGIO, CONSIDERANDO ANCHE IL SUO LEGAME CON DESMOND.
Uno dei motivi che mi hanno fatto odiare un tantino Lost. Chiusa parentesi.
E poi Desmond. Uno dei personaggi migliori della serie, che si porta dietro una Love Story affascinante, meravigliosa, commovente ed in grado di resistere a sbalzi temporali, genitori contrariati ed isole che si spostano. Madonna. Anche se Desmond è stato praticamente approfondito uno schifo nell'ultima stagione, la faccio passare. Lui e Penny sono troppo teneri.
Ah, questa serie mi ha definitivamente fatto odiare Michael.
Walt se ne va e nessuno più sa un emerito cazzo su di lui e suoi suoi poteri.
Grazie J.J. Abrams, sul serio. Vaffanculo.

Ma Lost inizia realmente dalla terza stagione. Ci tornerò su domani. Probabilmente dividiamo l'ambaradan in quattro parti, che ne dite? Così faccio più articoli per il blog, me la prendo con calma e ci metto anche un articolo finale sul perchè Lost sia il telefilm più bello di sempre e per sempre.

Play > Reckoning Night (Sonata Arctica)

sabato 5 gennaio 2013

reStart

Le vacanze di Natale e Capodanno sono praticamente finite. Porterò sempre un bellissimo ricordo di questo periodo, per un motivo o per un altro. Dal 7 si torna alla vita di tutti giorni. Monotonia, impegni vari e tante cose che non fanno rima tra di loro ma, in fondo, questa è la vita.

Ho anche ripres...iniziato a studiare. Marketing per la precisione. Materia realmente interessante. Mi piace da morire. Spero di fimire il libro entro metà Gennaio, ma la vedo dura. Ho calcolato male i tempi. Malissimo. In generale. Gli esami di Febbraio saranno un macello. Evviva me stesso. Lunga vita al Macca.
Invece no, dovrei farcela a dare tutto, come al solito.
E magari mantenere alta la media.
E levarmi questi altri tre esami dalle palle.
E avvicinarmi alla laurea.
E poi boh, si vedrà.

Intanto, dal 7 inizio anche un altro progetto grafico personale (e quando mai ne faccio di tipo business?) a cadenza settimanale. Sarà figo. Finalmente un progetto realmente figo. Sul serio.

E non capisco perchè l'app di Blogger su Android faccia CAGARE. Seriamente. È il cesso.

E intanto mantengo i propositi per il 2013 (su qualche post più vecchio li trovate), che per ora è iniziato come l'anno migliore di sempre. Per ora. Ci rivediamo al recap di fine Gennaio?
Sono abbastanza espansivo ed in vena di parlare ultimamente.
E di conoscere gente nuova.
E di fare cose nuove.
#aNessunoImporta

Play > On the Morning Dew (Elvenking)

mercoledì 2 gennaio 2013

2013

Essenzialmente, roba semplice che si può tranquillamente fare.

  • Laurearmi (non so se a Luglio, sarebbe troppo bello, ma comporterebbe un carico di stress incredibile).
  • Leggere di più.
  • Videogiocare di più.
  • Per forza di cose, dormire di meno.
  • Portare avanti progetti di grafica assai fighi.
  • Imparare, imparare ed imparare.
  • Fare molte più foto.
  • Superare di un altro passo il problema della timidezza.
  • Guadagnare cash.
  • Fare un viaggio all'estero con gli amici.
  • Fare una vacanza con gli amici.
  • Migliorare nell'inglese orale (pronuncia e ascolto).
  • Essere me stesso, sempre e comunque.
  • Orecchini.
  • Non rimandare le cose.
  • Non avere paura di dire quello che penso.
  • Migliorare nelle cosiddette "convenzioni sociali".
  • Telefilm.
  • Scrivere molti più post su questo blog.
  • Continuare a passare ore in viaggio su Wikipedia.
  • Non avere paura di mille cose.
  • Non farsi mille paranoie su altrettante situazioni.
  • Organizzare ogni tanto un sabato sera awesome.
  • Procrastinare di meno.
  • Rispondere ai messaggi privati su Facebook.
  • Essere più un animale socievole. Specie con sconosciuti.
  • Bere.
  • Sfogarmi.
  • Ritornare la persona allegra ed ottimista di un tempo.
  • In generale, avere meno rimpianti e vivere ogni giorno senza pentirsi di troppe cose.

Se il mondo fosse finito il 21 Dicembre, sarebbe stato un bene per te?
Si, non era uno dei periodi più strani e particolari della mia vita. Un momento un po' buio, dove ho realizzato alcune cose su di me che avevo per troppo tempo scelto di ignorare. E in fin dei conti, una motivazione reale che mi spingesse ad alzarmi la mattina, non c'era.
No, troppi rimorsi e cose non fatte. Dannazione, ho aspettato troppo tempo ed ora non ho mai vissuto un paio di giorni da solo in montagna, in compagnia di una sola tenda.

Forse, il 21 è cambiato qualcosa in me. Lo spero. Ci spero. Dipende tutto da me.
Di solito non credo all'Anno Nuovo Vita Nuova, ma qualcosa che sento dentro di me mi spinge a credere che stavolta sarà diverso.
Stavolta non dipende da nessuno,
Dipende tutto solo da me.

Voglio che al prossimo 21/12/2012 io possa affrontare la fine con uno spirito completamente diverso,