TheMaccaBlog
Blog personale di Mario "Macca" Maccarone, classe 1991, studente di Design e graphic designer freelance. Opinioni non richieste sul mondo che mi circonda, pensieri e altra roba che mi va di scrivere. Non rileggo mai quello che scrivo.
Sapevatelo.

domenica 14 settembre 2014

Pixel

Mentre a breve partono i lavori per il nuovo blog su WordPress che metterò online (si spera) ad inizio Ottobre, ne approfitto per ritornare qui sopra, visto che ho sentito il bisogno di scrivere nuovamente qualcosa su questo spazio.

Sono qui per parlarvi di qualcosa che ho scoperto qualche giorno fa. Un mio amico già me ne parlo (benissimo) qualche tempo fa, e la misi di conseguenza nella mia lista mentale "stuff-to-do". (ovviamente si parla di una lista non numerata). Ma visto che non possiedo un palazzo mentale come Sherlock e che come avrete notato mi piace ripetere la parola "mente" in tutte le sue declinazioni, mi scordai della cosa in questione.

Ma pochi giorni fa si è accesa una lampadina nella mia men...testolina (non dirò più mente per tutto il post, mi dispiace se ci speravate ora), mi sono dato da fare e posso concordare con il mio amico, quando mi parlava di un autentico capolavoro.

Ora che siete arrivati al quarto paragrafo del post, ecco svelato l'arcano. Parlo di un videogame, intitolato Thomas Was Alone (disponibile per PC, Mac, Linux, PS3, PSVita, iOS ed Android), che mi ha colpito davvero tantissimo ed in maniera completamente inaspettata.



Il gioco si presenta come un banale platform 2D, in cui dovrete spostare e far saltare i vostri rettangoli colorati da un punto all'altro del livello, sfruttando le varie caratteristiche degli stessi e facendoli cooperare per superare i vari stage. Una cosa vista e rivista? Probabilmente si.

Ma c'è dell'altro.

I vari rettangoli colorati hanno dei nomi (nello screen di sopra, ad esempio, Thomas è quello rosso, mentre quello blu è Claire). E delle personalità. E dei pensieri. Sono delle intelligenze artificiali che stanno evolvendo ed hanno coscienza di se, che interagiscono fra di loro e danno vita ad interazioni sociali come fanno i normali esseri umani.

Capiscono che da soli non potranno mai superare i vari livelli e che devono aiutarsi reciprocamente per andare avanti, volenti o nolenti (ad esempio Claire è l'unica che può attraversare l'acqua, ed è convinta perciò di essere un supereroe la cui missione è quella di aiutare i rettangoli in difficoltà).

Un narratore esterno, intanto, darà voce ai pensieri dei vari personaggi narrando tutte le loro vicende in terza persona e facendovi immergere in quella che è una delle più belle, immersive ed incantevoli fiabe interattive degli ultimi anni.

Perché Thomas Was Alone è un bellissimo racconto sulla solitudine, sull'amicizia e sull'amore, sulle ingiustificate paure e pregiudizi verso il diverso. Personalmente penso di averci letto anche un forte messaggio contro l'omofobia durante uno dei livelli di gioco.

Il tutto amalgamato da una colonna sonora di altissimo livello (il main theme è semplicemente sublime) che potrete ascoltare in versione integrale su Spotify a questo link. Mettetelo in play durante le fredde serate autunnali che stanno arrivando e la vostra vita avrà un nuovo senso.

Visto che è disponibile praticamente per tutto, giocatelo, giocatelo e poi rigiocatelo: anche se non siete appassionati di videogame non potete perdervi una delle più belle favole mai raccontate.

Prima di giocare a Thomas Was Alone non pensavo fosse possibile commuoversi con dei quadrati colorati che saltano.

Non mi sono mai sbagliato tanto in vita mia (cit.)


ps: uno screen che ho fatto in game e che mi ha letteralmente steso

venerdì 22 agosto 2014

È importante che non ci sia il Sole

Prefazione.

Me ne stavo qui, in cucina, in una torrida serata di Agosto, ad aggiornare il maledetto portfolio, inserendo lavori fatti durante l'anno. Ovviamente in sottofondo scorre della musica. Dopo BeForest., St. Vincent e God Is An Astronaut, decido di ritornare ai miei amati Ministri, colonna sonora ufficiale della mia estate scorsa, nonché della scrittura della tesi di laurea (spoiler: devo inserire nel portfolio anche quella, dopo più di un anno. Spoiler 2: mi piace rimandare le cose). Scelgo l'album "Fuori". E decido che è il momento di scrivere questa cosa che ho rimandato a lungo. Una semplice interpretazione personale della canzone, nulla di più nulla di meno.

Comunque a metà Settembre - inizio Ottobre nuovo blog su piattaforma WordPress. Stavolta sul serio. Non ho più scuse per non farlo.

Fine Prefazione.



Ae ae, e che ce na fotte a nuje, nuje tenimmo o' Sole.

Per chi, come me, è nato, cresciuto e vissuto nella profonda Terronia, questa frase non è per nulla nuova.

Qui abbiamo un ventaglio di problemi così ampio che c'è solo l'imbarazzo della scelta a scegliere da dove iniziare: dalla totale mancanza di senso civico della popolazione, alle simpatiche bombe biologiche che si trovano sottoterra da anni, passando per eventi al limite del surreale, a tradizioni folkloristiche che si stanno facendo spazio nelle nostre tradizioni, per poi passare alla consueta gara per raschiare il fondo della classifica delle migliori università italiane e, contemporaneamente, a quella per toccare la cima di quella di persone fuori al bar con un mazzo di carte nella mano e con una Peroni nell'altra. Siamo poi sempre felicissimi di sapere che uno dei punti turistici più visitati al mondo continua a crollare su se stesso. Non sia mai riuscissimo ad avere qualcosa di buono eh, non sarebbe affatto coerente.

Oltre a questi immancabili punti fermi, c'è da dire che anche gli eventi occasionali non sono da meno, e ricorrono tutti a costruire un allegro puzzle fatto di cose che, sostanzialmente, in qualsiasi altro stato sviluppato occidentale, non avverrebbero. O, perlomeno, non tutte insieme.

Ma a noi, in fin dei conti, non importa nulla. Abbiamo il sole, abbiamo il mare, abbiamo l'odore del caffè che ci sveglia la mattina.

Ci siamo abituati così tanto a tutte quelle piccole cose che ci danno la felicità e che caratterizzano le nostre zone da non aver mai capito che queste sono diventate una gigantesca coltre di fumo che ci impedisce di guardare la realtà delle cose.



Perché tanto a noi non importa nulla di vivere male, di non avere un futuro. Non riusciamo a capire perché i ragazzi fuggano via da qui appena ne abbiano l'occasione (presente)

La cosa migliore che sappiamo fare, ovviamente, è farci accecare dal Sole. Lo stesso Sole che ci sta ammazzando. Se il Sole non ci fosse, forse, riusciremmo a renderci tutti conto della tragica realtà in cui viviamo, e forse qualcosa potrebbe realmente cambiare.

(qui ci andrebbe un video di una signora napoletana che, intervistata dopo il crollo della Galleria Umberto I, che è costata la vita ad un 14enne, dice tranquillamente "ae ae, evvabbè, 'ste cose succerono anche o' nord italia ae ae". Purtroppo non sono riuscito a ritrovare il video, scusate)

Se fossimo invasi dalla nebbia, dal maltempo e dai venti ogni stagione dell'anno, non avremmo più sassolini da mettere sul piatto di una bilancia che pende già troppo dal lato sbagliato.

Il Sole ed il Mare sono l'oppio della nostra terra.


Con questo Sole non si vede niente.

mercoledì 23 luglio 2014

1Y1D After

Probabilmente prima entry del 2014. 
Probabilmente penultima entry del 2014.

Un anno e un giorno fa mi laureavo (prometto di caricare sul web il lavoro di tesi prima di settembre).
Un anno fa scrivevo un sacco di cose qui sopra.
Cose che voglio tornare a scrivere.

Sono cambiate un sacco di cose.
Persone che se ne sono andate e persone che sono comparse.
Una nuova città in cui vivere, Milano.
La voglia di provare a costruire qualcosa di diverso. Qualcosa di nuovo.

Moltissima musica passata nel mezzo.

Ripasseró qui a breve per lasciare una entry su un qualcosa che mi ha colpito davvero molto ultimamente è desidero condividere qui, un luogo dove condividevo i miei pensieri.

Poi finalmente un nuovo blog. Forse anonimo, sotto pseudonimo, per poter scrivere senza filtri.

Grazie a tutti i lettori del Macca Blog, è stato bellissimo.